Processione dei Crocioni

La particolare rappresentazione ripercorre l'ascesa di Gesù al Calvario, una volta si svolgeva il Venerdì Santo, ma ormai da tempo viene fatta la sera del giovedì.Il rito ha origine antichissime,
quasi ormai indefinite, tanto d'aver perso la precisa datazione della sua nascita, anche se un dato sicuro rimane dal momento che dagli archivi parrocchiali si evidenzia che sono almeno due secoli che l'Arciconfraternita del SS.Sacramento e Croce del Castello di Castiglione accompagna questa tradizione.

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La caratteristica fondamentale di questo rito è il significato profondo che viene attribuito al voto o alla penitenza dell'uomo che impersonerà il Cristo. La tradizione vuole che il Cristo sia vestito con una cappa bianca e il suo viso sia nascosto da un cappuccio anch'esso bianco coronato da spine. Dopo la rievocazione dell'Ultima Cena, l'uomo che interpreta Cristo fa il suo arrivo nella chiesa di San Michele dopo che si è celebrata la messa.Il suo arrivo è annunciato dal rumore delle catene poste alle caviglie dei nudi piedi, a quel punto entrato in chiesa l'uomo riceve il bacio da Giuda e viene caricato del gravoso peso di una croce di legno ed è a quel punto che comincia la processione. Il Cristo con la sua pesante croce comincia il cammino di penitenza a piedi nudi per le  vie lastricate del borgo scortato da guardie romane. Anticipano il suo arrivo gli uomini della confraternita con le torce e un rullo di tamburo annuncia le tre cadute nei punti più suggestivi del paese (il sagrato di San Pietro,Torricella e Porta del Ponte Levatoio). L'elemento che rende unica nel suo genere questa rappresentazione è data dal fatto che nessuno (tranne il Priore della confraternita) conosce l'identità di colui che impersona Cristo, per far si che l'anonimato sia garantito la persona prescelta, viene chiusa in un armadio della sacrestia prima dell'inizio del rito, al riparo da occhi indiscreti. Una volta conclusa la processione, tornata al punto di partenza (nella chiesa di San Michele), il penitente viene nuovamente preso in consegna del Priore che lo riaccompagna  in sacrestia e lì verrà ancora rinchiuso nell'armadio. Solo a notte fonda quando ormai tutto il paese è deserto e la gente dorme, il penitente potrà abbandonare il suo rifugio, sicuro ormai di non esser visto da nessuno.